Fondazione Monte Cassino
“Questo campo di battaglia vuole essere un monito per ricordare i caduti ed affinché non venga dimenticata la follia della guerra”, dichiara Joseph Klein (1921-2014), che nella guerra ricopriva il grado di tenente della Wehrmacht ed è uno dei pochi sopravvissuti della battaglia di Monte Cassino. Lì, ai piedi dell´Abbazia, i cui tesori storici vennero portati in salvo grazie ad un ufficiale tedesco, Klein ha incontrato anche l´imprenditore Richard Hartinger. La piccola impresa per la produzione di succhi di frutta, fondata dal padre nel 1934 a Rinteln, è stata progressivamente sviluppata dall´oggi 85enne Richard Hartinger diventando una delle maggiori aziende europee nel settore delle bevande. “Mio padre gettò le basi per quest´impresa famigliare nella quale oggi operano oltre 2000 dipendenti, che oggi è guidata dal maggiore dei miei figli e da me. Ma mio padre non poté vedere la crescita della sua impresa, in quanto fu uno dei caduti della battaglia di Monte Cassino”. Il proprietario del gruppo produttore di bevande denominato “Riha” si reca spesso in pellegrinaggio alla tomba di suo padre e, così come Joseph Klein, già nel passato si è fatto carico, con donazioni, della cura del cimitero. Con la creazione della Fondazione Montecassino essi vogliono far sì che il cimitero militare tedesco di Monte Cassino rimanga nel tempo, anche al di là delle generazioni che hanno vissuto la seconda guerra mondiale, come un monito contro la guerra e non venga quindi dimenticato. In particolare a tale scopo si vuole mettere a disposizione delle scuole del materiale informativo, per incentivare le visite a Cassino di scolaresche provenienti dalle Nazioni che presero parte alle battaglie di allora. “Inoltre, collocato in posizione centrale tra località che fanno parte dell´eredità culturale mondiale, come Pompei e Roma, Cassino rappresenta una mèta per escursioni e non solamente per scolaresche” dichiara l´imprenditore. A tale scopo vi è però necessità di avere dei collaboratori, presso il museo ed il cimitero di Cassino, che siano in grado di illustrare i luoghi in varie lingue. Ogni giorno giungono sopravvissuti alla battaglia e parenti dei caduti provenienti da tutto il mondo, essi cercano le tombe dei loro camerati, dei loro genitori e dei loro parenti”, prosegue Hartinger “e queste persone di rado sono in grado di esprimersi in italiano”.
Joseph Klein, che grazie al proprio impegno ed allo spirito imprenditoriale ha raggiunto un certo benessere, prosegue affermando che “A nessuna battaglia della seconda guerra mondiale hanno preso parte così tante Nazioni come a quella che si combatté intorno all´Abbazia di Monte Cassino. Nessun altro luogo è quindi più adatto per ospitare un′occasione di monito internazionale contro la guerra e per ricordare le vittime, di tutte le nazionalità e di tutte le parti in lotta.
Il nostro auspicio è anche quello che in questo luogo si possano incontrare persone delle diverse Nazioni per conoscersi ed imparare a comprendersi. Così come ho fatto io qui in qualità di partecipante alla battaglia, con i miei nemici di allora, che oggi sono divenuti miei amici”. “Bisogna mantenere vivo il ricordo dei morti e di ciò che è avvenuto, per salvaguardare le future generazioni dall´orrore della guerra”, sottolinea nel suo intervento Richard Hartinger per spiegare il senso e lo scopo della Fondazione Monte Cassino “Ed invitiamo quindi tutti a sostenerci in questo nostro compito”.